I giorni 24 e 25 febbraio le classi di 2^ media del catechismo di Loreggia, Loreggiola e Camposampiero hanno partecipato e condiviso un’esperienza legata al percorso sul peccato e il perdono, argomenti che stiamo trattando in questo momento nei nostri incontri.
È stata infatti ospite in Casa del Giovane a Loreggia Graziella, una cooperatrice pastorale della nostra diocesiche ha portato ai ragazzi la sua esperienza come volontaria presso il carcere “Santa Bona” di Treviso. Ci ha raccontato che il suo servizio è quasi esclusivamente di ascolto, che lei offre ogni giorno per alcune ore ai detenuti che si rendono disponibili o che richiedono loro stessi attraverso le altre figure presenti, quali il cappellano, gli educatori, gli psicologi.
Ci ha molto colpito il fatto che molti detenuti non hanno parenti che vengano a trovarli, qualcuno perché proviene dall’estero, altri perché sono rifiutati dalle famiglie e questo genera il loro una grande frustrazione che molte volte scatena rabbia, altre volte però si trasforma in richiesta di aiuto, ascolto, attenzione, appunto quello che fa Graziella e gli altri volontari con lei.
È stato importante per i nostri ragazzi venire a conoscenza di questa realtà, perché nella verifica di gruppo è emerso che “fare esperienza di Gesù” è gioia, stare insieme agli altri e condividere sani principi, ma è anche accogliere l’esperienza dell’altro senza pregiudizi, e che solo allenandosi a questo atteggiamento si riesce a preservare la fiducia, il rispetto e la dignità dell’altro, qualunque sia la sua storia, la sua religione e il colore della pelle!
Questo ha permesso ai nostri ragazzi di prendere contatto con la Misericordia infinita di Dio che può raggiungere anche la miseria più grande; infatti, come ci ricorda il nostro Papa Francesco, nessun peccato è così grave da non poter essere perdonato da Gesù, morto in croce per strappare l’uomo nell’abisso più profondo in cui è caduto.
Graziella, sapendo che molti di loro non ricevono mai nulla, ha chiesto se volevamo fare sentire la nostra vicinanza a questi uomini (alcuni sono poco più che dei ragazzi) attraverso un piccolo dono, una cosa che non fosse impegnativa o costosa ma che, allo stesso tempo, fosse dignitosa, personale e portasse almeno un sorriso. E così ha proposto a noi catechisti di portare liberamente un bagnoschiuma e i ragazzi hanno partecipato con entusiasmo. Il “pacco profumato” è stato consegnato a Graziella, che ringrazia le famiglie della bella sensibilità. Qualche ragazzo ha unito al dono anche delle parole molto belle, tra cui questa frase “NESSUNO È MAI SOLO SE HA ACCANTO DIO”.
Concludiamo con una frase del nostro amatissimo Don Giovanni Bosco: “NESSUNA PREDICA È PIÙ IMPORTANTE DEL BUON ESEMPIO”, perché anche nelle nostre comunità ragazzi e giovani facciano proprio l’esempio di chi, come Graziella, offre un servizio gratuito al prossimo che arricchisce non solo chi riceve, ma soprattutto chi dona.